Trattoria Sgagnabrodo a Boschi di Travacò

Non fare lo sgagnabrodo, vacci a mangiare!

Siete alla ricerca di sapori autentici e tradizionali?

La Trattoria Sgagnabrodo è stata inaugurata martedì scorso ai Boschi di Travacò Siccomario.

Noi dei Due Fiumi, sempre alla ricerca delle migliori esperienze gastronomiche per i nostri ospiti, siamo andati a provarla e ne siamo rimasti entusiasti.

«Mio papà, Romano, me lo diceva sempre quando perdevo tempo “Raffaella, te propri una sgagnabrod!”, perché ovviamente, è inutile masticare il brodo.» Raffaella Segalini

La nuova trattoria, sotto la guida esperta di Raffaella, piacentina con una lunga esperienza nella ristorazione maturata a Milano, promette di farvi rivivere i sapori della cucina di una volta, ma con un tocco attuale.

Raffaella ha scelto il territorio del Siccomario e l’insegna che brilla nella sera sotto le frasche e tra gli alberi recita proprio “Trattoria Sgagnabrodo – Le ricette di mia mamma Angela”.

Cosa abbiamo mangiato?

SCHITA O BORTELLINA: un antipasto semplice e gustoso, una frittata povera di farina e acqua, croccante al punto giusto, servita con coppa, pancetta e salame. Un’esplosione di sapori autentici che ci ha riportato indietro nel tempo.

PATÉ DI FEGATINI: a base di fegatini e cuori di pollo, vino Marsala, acciughe e capperi, è servito su pan brioche tostato con confettura di cipolle di Breme. Un equilibrio perfetto tra dolce e salato, che ha conquistato tutti al primo assaggio.

FORMAGGI CON CONFETTURA DI RIBES: una selezione di quattro formaggi di montagna dal profumo intenso, accompagnati da una fresca confettura di ribes che crea un contrasto incredibile. Un must per gli amanti del formaggio.

PISAREI E FASÒ DI MIA MAMMA: gnocchetti di pangrattato e farina, conditi con sugo di pomodoro e fagioli, completati da una generosa spolverata di parmigiano. Un piatto che sa di casa, di tradizioni tramandate con amore.

RISOTTO SALSICCIA E BONARDA: perfettamente mantecato, con chicchi ben separati. Un omaggio a Pavia che non poteva mancare: un risotto ricco e saporito che ha conquistato anche i palati più esigenti.

PANZAROTTI DEL FARNESE: cilindretti di crespella ripieni di magro, gratinati al forno, che combinano delicatezza e gusto in ogni boccone.

Ci siamo concentrati principalmente sugli antipasti, primi e dolci, alla prossima occasione ci lanceremo anche su secondi.

Che storie ci sono dietro a questi piatti?

Ogni piatto servito alla Trattoria Sgagnabrodo ha una storia che riguarda Raffaella e la sua famiglia, raccontata con uno storytelling piacevole che fa sentire a casa. Eccone qualche esempio:

GNOCCHETTI DI PATATE: – i “pin” – o pinoli alla bobbiese, gnocchetti di patate ricotta e spinaci che vengono conditi con un buon sugo di funghi. Li preparava la domenica Angela – la mamma di Raffaella – perché, diceva, “era il piatto della festa”.

CROSTATA: una frolla con la ricetta tramandata da tre generazioni e la confettura di albicocche.

TRIPPA: “busecca” – come la chiamava Romano, il papà di Raffaella, con la sua ricetta oggi fedelmente seguita.

LATTE IN PIEDI: “Latt in pé” in dialetto piacentino. Il latte riesce a stare su come per magia, uova, zucchero e latte, cotto a bagnomaria per più di un’ora. Un dessert semplice ma delizioso, che chiude perfettamente il pasto.

E quindi?

La Trattoria Sgagnabrodo non è solo un luogo dove mangiare bene, ma un viaggio nelle tradizioni culinarie della famiglia di Raffaella, con quel tocco di attualità che rende ogni piatto unico.

Vi invitiamo a provare questa nuova gemma ai Boschi di Travacò Siccomario per assaporare la cucina di una volta e lasciarvi trasportare dai sapori e dalle storie di una tradizione che vive ancora oggi.

5 based on 3 reviews

Luca Luglio 30, 2024

La Trattoria Sgagnabrodo si trova in Piazzale Massacra, località Boschi, tel. 0382 482052.
Ecco il suo orario estivo:
lunedì: chiuso
martedì: 11-15.30
mercoledì – venerdì: 11-15, 18-23
sabato: 8.30-23
domenica: 8.30-18

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Cecilia Macaluso Luglio 30, 2024

Anche la mia mamma e la mia nonna sono piacentine…..e quindi per me andare qui sarà un po’ come fare un tuffo nei ricordi più cari.
Grazie Luca❤️

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    Luca Luglio 30, 2024

    Cara Cecilia,
    quanto hai scritto mi ricorda quando il celebre e temutissimo critico gastronomico Anton Ego, all’assaggio di un piatto povero – la ratatouille – ha vissuto un vero e proprio flashback che lo ha fatto tornare alla sua infanzia, agli odori della sua vecchia casa, alle immagini della madre che cucina per lui e… alle emozioni antichissime che ha come per magia risvegliato. E come nel libro di Proust, basta davvero poco – una madeleine…, una ratatouille…, o un paté di fegatini. 🙂

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Elena Cattaneo Luglio 30, 2024

I crostini con i fegatini mi hanno fatta ritornare nella cucina di mia nonna Marisa, a Firenze! Grazie Raffaella

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    Luca Luglio 31, 2024

    Mi spiace non ci sia stata occasione di aver conosciuto tua nonna Marisa, Elena. Confido tu possa avere da qualche parte un suo vecchio quaderno di ricette di casa. 🙂

    Rispondi

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